giovedì 25 giugno 2015

ASSISTENZA MIRATA, CON UN OCCHIO DI RIGUARDO AL MONDO DELL’AUTISMO LE COOPERATIVE NADIR E MONDO IN CAMMINO OPERANO DAL 2002 CON L’OBIETTIVO DI OFFRIRE UN SERVIZIO ALTAMENTE SPECIALIZZATO




La Repubblica

ASSISTENZA MIRATA, CON UN OCCHIO DI RIGUARDO AL MONDO DELL’AUTISMO
LE COOPERATIVE NADIR E MONDO IN CAMMINO OPERANO DAL 2002 CON L’OBIETTIVO DI OFFRIRE UN SERVIZIO ALTAMENTE SPECIALIZZATO




Assistere il paziente in modo efficace per ottenere risultati straordinari non è cosa da poco.
Ed è proprio questa la filosofia di “Nadir” e “Mondo in Cammino”, cooperative nate per offrire assistenza nel campo socio-sanitario e sanitario (DL 328/2000) in ambito privato e pubblico.
Dal 2002 infatti, le due cooperative operano nel settore pubblico ed è convenzionata con i comuni degli ambiti N14-N15-N16, garantendo un sistema di interventi e di servizi socio-sanitari e sanitari ad hoc.
Abbiamo intervistato il dottor Giovanni Leonardi, Presidente della cooperativa, specializzato in Management Sanitario
Dottor Leonardi, qual è la mission delle cooperative?
«Le cooperative sociali “Nadir” e “Mondo in Cammino” si occupano da anni di assistenza sanitaria a tutto tondo: offriamo prestazioni di spicco della sanità, come medici specializzati ed infermieri che noi definiamo 2.0, vale a dire formati in determinati campi, fino ad arrivare alle figure che hanno funzione sociale, come psicologi o educatori. Per tutte queste figure cerchiamo comunque di mantenere una differenziazione rispetto a quello che è il mercato classico delle cooperative.
“Nadir” e “Mondo in Cammino” vogliono infatti dare assistenza completa e mirata al paziente. In particolare, ci stiamo concentrando sull’autismo e abbiamo organizzato vari workshop con educatori ABA, ultraspecializzati per seguire bambini autistici, che hanno avuto modo di incontrare le famiglie. È un modo anche questo per offrire una assistenza specifica, con personale adeguato, che sappia affrontare non solo il paziente in sé, ma di riguardo al mondo dell’autismo che sia soprattutto preparato su quel tipo di disagio. Questa è la filosofia di base “Nadir”: differen- ziarci dall’offerta attuali delle cooperative, cercando di porre al centro l’utente e la patologia che lo riguarda.»
Ci spieghi meglio.
«Il nostro cercare di personalizzare l’assistenza in base all’utenza e su quello che è il disagio che presenta è alla base del management sanitario: in questo modo si garantisce prima di tutto un servizio assolutamente adeguato, non superficiale ed improntato ad affrontare quel tipo di disagio. Da qui, la scelta di avere con noi personale con esperienza sul campo. Ecco perché collaborano con noi persone determinate, dinamiche, professionali, flessibili e disponibili che amano essere sempre aggiornati e che vogliono condividere obiettivi e aspirazioni comuni all'interno del proprio team di lavoro, al fine di portare avanti quei processi di cambiamento che permetta a tutti coloro che necessitano dei nostri servizi di vivere con dignità. Questo tipo di personale, insieme ai nostri validi coordinatori Margherita, Danilo, Anna e Felicetta, permette alle aziende e agli enti che hanno bi- sogno di contare su persone qualificate di poter affidare intera- mente a noi quel processo di assunzione e gestione senza arreca- re danno alla qualità dei servizi, creando cosi delle proficue partnership che spesso permettono alle aziende di proporre ulteriori e nuovi servizi ai propri pazienti. Non è un caso se da anni abbiamo gli stessi clienti, che sono per lo più strutture di spicco della sanità campana. Riteniamo che questo sia un importante primo punto di partenza per ottimizzare il sistema tutto: si ha un riscontro dal punto di vista economico non indifferente e si ha un’assistenza più appropriata.»
Come è possibile sostenere le cooperative?
«Sicuramente attraverso il 5 per mille abbiamo l’opportunità di crescere. Infatti, attraverso tali fondi, possiamo garantire maggiori servizi. Attualmente, il nostro obiettivo principale è quello di dare voce all’autismo: purtroppo non tutti sanno che esiste un vuoto enorme su questo tema che ci sta particolarmente a cuore e che coinvolge i bambini. Vogliamo implementare le nostre risorse a sostegno delle famiglie che stanno affrontando questo pro- blema, magari anche attraverso i nostri workshop, cui esse parteci- pano; migliorando i servizi ed ottimizzandoli in modo da venir in- contro all’utenza e alla sua patologia specifica, rispettando i suoi tempi ed i suoi limiti, come vuole, d’altronde, la nostra filosofia.»

fonte


http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/06/20/assistenza-mirata-con-un-occhio-di-riguardo-al-mondo-dellautismoNapoli18.html?ref=search


http://www.mondoincammino.it/news_singola.php?idNews=27

venerdì 12 giugno 2015

Ecco la ricetta di un amore duraturo…..


Ecco la ricetta di un amore duraturo…..


Per molte persone per la riuscita di un matrimonio sono indispensabili alcuni fattori quali l’attrazione, la devozione, la pazienza e il vero amore.
Mettendo a confronto diverse ricerche sulla tematica della coppia perfetta sono emerse alcune caratteristiche poco romantiche che una coppia dovrebbe avere affinchè il loro matrimonio sia duraturo.
Piccole gentilezze, impegno nei lavori domestici, un lavoro non troppo stressante. E ancora, un livello di testosterone basso e il "fenomeno Michelangelo".
Non conoscete il FENOMENO MICHELANGELO?
Michelangelo con il suo blocco di marmo, già intravedeva l`immagine del suo Mosè, che, tuttavia, si ostinava a non parlare. Il segreto è stimolare il proprio partner a diventare la persona che sogna di essere.
Il "fenomeno Michelangelo" consisterebbe nel comprendere quale sia il "sé ideale" del proprio compagno e aiutarlo a ridurre la discrepanza tra questo e il suo "sé reale", scolpendo i suoi difetti e sostenendo le sue aspirazioni, in modo da rivelare la forma ideale nascosta - proprio come fa lo scalpello dello scultore. Ciò servirebbe a rendere la relazione più stabile e appagante: lo studio ha dimostrato che le coppie più felici sono quelle formate da individui stimolati dal proprio partner a diventare ciò che desiderano essere.
Ciò è quanto emerge dallo studio pubblicato su Current Directions in Psychological Science dai ricercatori del Weinberg College of Arts and Sciences della Northwestern University di Evanston, negli Usa.

Pensate che il Fenomeno Michelangelo sia troppo per voi?
Cosa ne pensate allora dei risultati di uno studio inglese della Bath University, pubblicato sull''European Journal of Operational Research' che hanno sviluppato una formula per la coppia perfetta basata sulla loro età , l'istruzione e divorzi precedenti.
Gli studiosi hanno esaminato interviste a più di 1.500 coppie, sposate o impegnate in relazioni stabili. Cinque anni più tardi ne hanno controllate mille, per capire come procedeva la loro vita a due. Ed ecco le conclusioni: se la donna è più vecchia dell'uomo, di 5 anni o più, le probabilità di divorzio triplicano; se invece la differenza d'età si inverte, cioè se lei è almeno 5 anni più giovane di lui, le chance che l'idillio continui sono molto più alte. Non solo: le possibilità di successo crescono ulteriormente se la donna ha un grado di istruzione più alto dell'uomo. Infine, per aumentare al massimo le probabilità che la storia funzioni a lungo, è meglio che nessuno dei due abbia un divorzio alle spalle. E se una 'macchia' nel passato ci dev'essere, è bene che solo uno dei due partner abbia divorziato in precedenza.
“Chi rispetta tutte queste condizioni - afferma il coordinatore della ricerca Vi Nguyen Cao - ha un quinto di probabilità in più di avere una vita coniugale lunga e felice”.

E voi cosa ne pensate?

FONTI

http://www.dailymail.co.uk/news/article-1222726/The-secret-happy-marriage---man-5-years-older-hasn-t-hitched-before.html
http://felicettadaniello.blogspot.it/2015/06/ecco-la-ricetta-di-un-amore-duraturo.html

http://www.mondoincammino.it